Quando un bocciolo cade: un approccio Zen alla malattia e alla morte - Dario Doshin Girolami
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- Опубликовано: 1 ноя 2024
- Dario Doshin Girolami. Maestro della tradizione buddhista Soto Zen responsabile del network dei cappellani buddhisti d’Europa per il terzo ciclo di SGUARDI: incontri online promossi dall’Agenda Cura. 4 maggio 2023
Introduce Caterina Giavotto responsabile con Emanuela Pluchinotta dei progetti Agenda Cura UBI.
Il calendario SGUARDI 2023: unionebuddhist...
I monaci buddhisti italiani sono rari.. sarebbe bello se pubblicaste più spesso interviste come queste
Un intervento meraviglioso. Grazie per questo momento di alto insegnamento.
Bellissimo incontro grazie infinite 🙏
Grazie.
🙏🙏🙏grazie💟
Spunti di riflessione molto interessanti. Grazie.
... mi sono perso la diretta ma per Fortuna posso vederlo adesso. Non so descrivere la gratitudine per le attività alle quali ci è permesso attendere. 🥰❤🙏
molto interessante
😊❤ Namu Amida Butsu Namu.. love for Every Life...for a vegetarian world...la vita è un corridoio e la morte è una porta...la vita e la morte sono la vita del Buddha... Siamo Coscienze eterne che eternamente appaiono e scompaiono su diversi Piani di Esistenza .Rev.Dott.Corrado Yuimakitsu Cameroni prete buddhista di Scuola giapponese.Jodo Shinshu.Novara - Galliate.😊❤
Shadhu Shadhu Shadhu
Belle parole, suggestive a volte. Ma assolutamente intellettualizzate. Prive di attinenza col cuore. Nulla si crea e nulla si distrugge... vero, assolutamente; ma assolutamente ininfluente ai fini della consolazione. Il nulla che terrorizza è quel vuoto noetico che è assenza irrevocabile di ciò che sentiamo di essere. E cosa importa essere composti di atomi che in passato furono pietra o erba o acqua piovana o animale, e che saranno altro da noi dopo la nostra morte? Altro, ma non noi. Cosa importa che il nostro caro sia diventato cenere in una urna o ossa in una tomba? Non abbiamo amato nè la cenere nè le ossa. Cosa importa che la madre abbia una relazione col feto se non per il fatto che feto sarà infine individuo presente e vivo, in relazione attiva con lei e col mondo? Un seme non è un frutto. La madre non ha amato il seme nel suo cuore, ma il frutto. La relazione è imperneata sullo scambio. Un amore che cessa solo da una parte, è un amore morto per metà?! No. È un amore morto in tutto. Perchè non si può essere mezzi vivi e mezzi morti. Il Buddha dice: 'tutto è anicca, anatta e dukkha in questo mondo. Ambite all'altrove.' Già... ma se quest'altrove non esiste, tutto questo sforzo a chi giova? Affeancare il dolore salla sofferenza? Non mi sembra così esaltante. Belle parole... ma solo per quei pochi attimi in cui l'intelletto mette a tacere il cuore
un abbraccio
Bisognerebbe soffermarsi su quel “noi” o “io” come preferisci. Non siamo mai noi, non sono mai io. Questa è l’impermanenza.